domenica 26 aprile 2009

Zeppa di scarpe.


La zeppa è l’intuizione di Salvatore Ferragamo che tra le due guerre ne definisce la forma e decreta l’eleganza al punto che il tacco rientrante detto tacco “F” viene brevettato.

Ormai un classico della scarpa, la zeppa sia in estate che d’inverno gode delle simpatie di tutte quelle donne che spesso detestano il tacco. A differenza degli stiletti infatti, le zeppe regalano rassicurante stabilità ed evitano storte dolorose..ed imbarazzanti. La forma della scarpa a zeppa può contemplare anche un plateau sul davanti e consentire perciò maggiore slancio alla gamba, maggiore comodità perché compensano l’altezza della parte dietro e perché no, quell’aria da geisha moderna che ormai imperversa sulle riviste e alle sfilate.
Le zeppe estive hanno la parte platform in corda , in midollino, in sughero e persino in legno, plastica, resina. Possono essere ricoperte del tessuto della tomaia oppure a contrasto, le zeppe più intriganti sono quelle design-style che come autorevoli sculture giocano sui pesi e sui carichi come piccoli gioielli di ingegneria. Un piccolo trucco che ci aiuterà nella scelta della zeppa è quello di osservarla da dietro: se appare tozza e grossolana anche la nostra gamba ne soffrirà, le zeppe slanciate sono quelle strettine, affusolate e che non sembrano ferri da stiro.


La comodità e la versatilità dipendono spesso dal materiale in cui vengono realizzate le imbottiture della pianta e del tallone: se sono rigide e il platform pure ecco che camminare può diventare un’impresa e l’incedere potrebbe assomigliare più allo strisciare !


Le zeppe regalano un tocco glamour agli abiti più seriosi, svecchiano look altrimenti tristi e senza appeal ma non donano agli harem pants, stridono con i tailleur pantalone da manager e soprattutto attenzione al materiale del platform..meglio in tessuto o pelle se si desiderano zeppe eleganti, via libera al cordame o al sughero nelle occasioni informali, soprattutto nei giardini in cui il tacco sull’erba è stonato come sul prezioso rivestimento di una barca.


Nella prima immagine una zeppa del 1957 creata da Salvatore Ferragamo con il tacco rientrante "F" brevettato nel 1947.

Seconda e terza imagine Collezione Castaner Primavera Estate 2009.

Quarta immagine una zeppa design di Le Silla su Yoox.



mercoledì 22 aprile 2009

La settimana del Design


Si apre la settimana del Design italiano e di delirio milanese. Oltre al Salone ufficiale in Fiera ci sono mille eventi correlati ( il Fuorisalone) che da mattino a sera offrono esposizioni e presentazioni interessanti.
La moda e il design ormai vanno a braccetto perchè le tendenze non sono più relegate a semplici esigenze produttive ma sono ormai il frutto di studi sulle abitudini e sulle novità sociologiche. La tendenza diventa perciò ispirazione per i creativi che la interpretano nelle arti, nella musica, nell’abbigliamento, nell’arredo e persino nel food-style.
Qui il parallelo di forme tra una luce a sospensione Gina di Tronconi e un’immagine della sfilata Autunno Inverno 2010 di Dolce & Gabbana (fonte Style.it)
Molti stilisti ormai da anni hanno una loro linea “home” in cui esprimono il mood creativo attraverso l’arredo e il design e il design diventa il pretesto per veicolare un prodotto al consumatore attraverso un valore artistico.
Qui il sito Deborah dedicato al design dei suoi prodotti da make-up.

Gli eventi sono persino programmati a scaletta, come per le sfilate, dalla Camera Nazionale della Moda, anche perchè ormai nelle città proliferano dei concept store in cui oltre a moda e design si propongono anche servizi (librerie, fiorai, bar etc). Uno dei più interessanti a Milano è lo Spazio Rossana Orlandi.
Ma l’aspetto per me più interessante del design è la creatività pura che si libra nelle menti di personaggi avanguardisti, i veri geni creativi che ci sanno regalare atmosfere da sogno anche solo con una sedia.
Qui sopra la sedia Sushi , una tra le mille creazioni meravigliose dei Fratelli Campana ( immagine da Artnet. com)

mercoledì 15 aprile 2009

I “nuovi” pantaloni.


Nuovi si fa per dire perché chi ha vissuto gli anni ’80 sa che i pantaloni dal cavallo basso vagamente da odalisca ( all’epoca detti “ad anfora”, oggi “harem pants”) non sono una novità.
Nei paesi orientali poi sono il cavallo di battaglia ( sempre basso...il cavallo..un pony?) dell’abbigliamento maschile e femminile.
Comunque che piacciano o meno le vetrine sono invase da questo modello di pantalone che di primo acchito fa rabbrividire, di secondo acchito vi incuriosisce e di terzo acchito se siete fortunate e trovate il modello che fa per voi vi potrebbe far innamorare.


La scelta non è semplice perché li troviamo di due tipi: quello costruito come un vero e proprio pantalone in tessuto ( nel senso che non si tratta di jersey) e quello in maglina .
Il primo è molto, molto difficile perché non segue per nulla le forme anatomiche e se abbinato male rischia l’effetto Bagonghi ( non la celeberrima borsa di Roberta di Camerino ma il nano circense).
Il secondo è più facile perché accarezza le forme della vita e dei fianchi; va comunque abbinato con oculatezza accostando camicie o giacchine sciancrate e corte oppure twin set aderenti sotto e dritti e piombati sopra. Abbinato con un obi di pelle o tessuto diventa sciccosissimo.


Rigorosamente con i tacchi ( già le zeppe alte appaiono troppo pesanti) oppure con scarpe basse in holyday-time.
E’ un pantalone curioso, diverso, estremamente confortevole..anche se il volume è quello descritto attenzione alla linea perché c’è molta differenza tra un modello e l’altro, magari iniziate con il classico nero e se vi piace osate altri colori ma con i radar alzati alla massima allerta: l’effetto pigiama è in agguato.
Ps. Comunque visto che Dolce & Gabbana hanno sdoganato pure quello siamo perfette comunque!

I primi due pantaloni sono di Kontatto, a seguire Denny Rose e Chloè.

martedì 7 aprile 2009

Fiorire tra le spine.


Aspetto a pubblicare il nuovo post sulla moda.
Se queste meraviglie nascono tra le spine e dalle spine auguriamoci che si ritorni alla vita e ai colori che il grigio della polvere ha cancellato.

mercoledì 1 aprile 2009

Dolcetti per Noi.


Per noi chi? Per noi a dieta. Sono piccole golosità da spuntino ma a base di frutta e poco caloriche.
Siete pronte? Le dosi sono per uno!

CREMA DI BANANE E CIOCCOLATO BIANCO
Prendere una banana matura ( che sia tigrata) e schiacciarla con la forchetta o frullarla con il frullatore insieme a mezzo limone e 1 cucchiaino di miele d’acacia. Grattugiare un quadratino di cioccolato bianco e servire.

FRAGOLE ALL’ACETO
Pulire e affettare un cestino di fragole in una ciotola, aggiungere mezzo cucchiaino di aceto di mele e un cucchiaio e mezzo di zucchero. Mescolare e lasciare riposare per almeno mezza giornata, si formerà una cremina deliziosa composta dal succo di fragola e dallo zucchero.

MELE ALL’AMARETTO E CANNELLA
Sbucciare una mela e tagliarla a fettine in una terrina da forno, grattugiare sopra un amaretto , aggiungere una spolverata di cannella e infornare per 5 minuti a 200 gradi.

PERE E CIOCCOLATO
Sciogliere in un pentolino due quadretti di cioccolato fondente con due cucchiai di latte, affettare una pera e disporla a raggiera sul piatto. Ricoprire con il cioccolato e lasciar raffreddare.

COROLLA DI KIWI E ARANCE
Tagliare a fette sottili un’arancia e un kiwi e disporli a corolla su un piatto. Spargere sopra ai frutti un cerchio di zucchero di canna nel quale intingere la frutta.